Tende di lino,
vestiboli,
trame ferrose,
respiro pesante,
respiro…
Luce fioca
d’olio consumato.
Sapori di passato
mai dimenticato.
Ombre si accompagnano
e parlano dei tempi.
Drappi, filamenti,
vascelli e cieli spenti.
Artigli di fuoco
levigano ceppi e sbagli.
Code di topo,
scherzo di un gioco,
altri pendagli.
Attimi di vuoto.
Istanti eterni,
senza moto.
Fiumi deviati al corso.
Mille inverni sbiancano
al gelo del rimorso.
agostino guarino ©