Edizione straordinaria!
Ambasciatori di frontiera:
hanno riaperto i ponti,
hanno spostato i fiumi.
Edizione straordinaria,
ci hanno offerto le mani,
ci hanno aperto i cuori
e poi succhiato il sangue.
Poche regole, pochi clamori,
un appunto, necrologio
per un cane. un certo Ambrogio.
Pelo corto, gran segugio.
Siamo in preda a dispiaceri.
Diffidenti, ma sinceri,
percorriamo alti sentieri,
sole ed ombra e biscazzieri.
All’alba si svegliano i galli
per ricordare chi comanda.
Tutti in fila, qualcuno sbanda,
anche il flauto della banda.
Messa nera, messa in culo.
Sulla strada del ritorno
tiro calci più di un mulo.
Sono anni che non giuro.
E soltanto l’altro giorno
mi parlavano di un tale
che non era tanto male.
Solo un tipo un po’ informale.
«Oh, che dici? niente sciarpa?
e nemmeno una cravatta?»
Non usava alcuna banca.
Solo, un dito sotto l’anca,
si teneva il suo fardello
bello stretto, bello bello.
Era l’uovo di un fringuello
o di qualche altro uccello
che dormiva tutto il giorno
ma la notte, per istinto,
rispuntava zitto zitto
all’improvviso tutto dritto.
Era il becco di un quattrino
che, col verso di un suino,
rosicchiava tra le tasche
di due povere comasche.
Due comasche come tanti,
che rincorrono i diamanti
nelle lotterie rampanti
alle bische dei quartieri,
dove i sommi condottieri
fanno sempre il loro gioco;
dove i sogni a poco a poco
si rivestono di fuoco,
dove padri benpensanti
fan fatica ad andare avanti
e le madri, smascherate,
rischiano d’essere declassate.
agostino guarino ©