Ti cerco
lungo portici affollati dal silenzio.
Ti cerco
verso nuvole d’arancio a cielo scuro.
Ti cerco
passeggiando lentamente per il centro.
Ti cerco
con lo sguardo di un cammino un po’ insicuro.
Vorrei t’intromettessi tra i miei occhi e le montagne,
le targhe delle macchine che incrocio per le strade,
le chiome delle facce di anonime persone,
tra i buchi di fessure o di biglietti da bucare.
Vorrei t’intromettessi nel mezzo del mio cuore
per prendere quel posto che hai lasciato stare.
Vorrei ti presentassi un giorno senza sole
e fossi tu la prima ad insegnarmi ad abbracciare.
agostino guarino ©