ZANZIBAR


Quaranta chili di papaia ho scaricato a Zanzibar.
Ho pedalato tutto il giorno sulle strade di Zanzibar.
Mi sono perso nei colori dei mercati di Zanzibar
e ho dormito tre notti sulle strade di Zanzibar.

C’è tanta gente che mi aspetta all’aeroporto di Zanzibar,
anche le scimmie fanno festa quando arrivo a Zanzibar.
Avevo un gallo che mangiava solo foglie di paprika
e sulla spiaggia rifilava a tutti uova di plastica,
mentre la luna si alza e il mare se ne va.
Mentre la luna si alza e il mare se ne va.

Ho venduto di tutto sulle strade di Zanzibar.
Tutto di seconda mano sulle strade di Zanzibar.
Mi sono perso tra le voci e le collane di Zanzibar,
Mi mescolavo tra gli aromi ed i profumi di Zanzibar

di papaia e di banane, di cumino e di letame,
di avocado e di melone, di pescato senza nome,
di benzina e di metano, cioccolato e zafferano,
di marmitte e cocco nano. Tutto di seconda mano.

Sono un guerriero Masai catapultato a Zanzibar;
ballo e cammino senza sosta sulle spiagge di Zanzibar.
Ho nei capelli e nelle orecchie qualche segno dell’Africa;
parlo la lingua che si parla dalle parti di Zanzibar,
ma so capire ogni parola di chi passa di qua
e so vedere ogni segreto di chi passa di qua.

Ho venduto di tutto sulle strade di Zanzibar.
Tutto di seconda mano sulle strade di Zanzibar.
Ho capito tante cose dai segreti di Zanzibar.
Mi sono perso tra le onde ed i profumi di Zanzibar

di papaia e di banane, di cumino e di letame,
di avocado e di melone, di pescato senza nome,
di benzina e di metano, cioccolato e zafferano,
di marmitte e cocco bianco, di piramidi di mango,

di bambini della scuola con il fiato nella gola,
di vestiti tutti uguali e vecchi bus senza fanali,
cappellini un po’ sudati, gesti un po’ dimenticati,
di alghe rosse e tartarughe, di galline di palude,

di bovini abbandonati, di sedili mezzo andati
di bidoni d’acqua morta, di pneumatici di scorta,
di bandiere senza vento, di prigioni di cemento,
e di un traffico assordante sia leggero che pesante.

E le rovine di fango e i bassifondi di Zanzibar
e le miserie infinite dentro gli occhi di Zanzibar
e le stelle di mare ed i coralli di Zanzibar
e le lune d’argento ed i tramonti di Zanzibar…


agostino guarino ©