Rivolto le carte e le rivolto ancora.
Il fiore nero pòllina,
dispone semi sulla terra
e miete inquietudine.
Rivolto i pensieri sulle scale,
prendo a pugni il sonno,
faccio a pezzi il cemento
correndo affanni in silenzio,
senza accennare a un respiro.
Rivolto gli sguardi agli occhi
che sono chiusi in una rete
di “cosa c’è che non si vede?”
e non riposano mai.
Rivolto i fogli in un intento
di speranza ancora viva.
Se c’è una luce: quella è mia!
e non mi seda più.
Rivolto cuori ed argomenti,
impasto frasi e scoramenti.
Intanto un gufo vola via
ed un motore s’avvia.
agostino guarino ©