Sento ancora il rumore delle foglie del tuo giardino
lì, davanti alle carezze e ai bei colori del mattino.
Sento ancora la tua radio che disturba il mio silenzio,
quel silenzio che mi dava il tuo respiro,
quella voglia di sorridere ai momenti più diversi,
per la quale quasi sempre mi prendevi in giro.
Oggi è diverso qui,
davanti all’azzurro del mare,
senza un cane da lasciare andare
né una mano con cui camminare.
Oggi ti sento,
come quando eri dentro,
come quando il mio corpo e il mio cuore
erano tutti per te.
Come ci si lega a certe vite
quando ci si è dentro fino all’anima.
Com’è difficile abbandonare certe abitudini,
certi momenti e ripartire.
Chissà se qualcuno mi aspetta?
Di certo una faccia diversa,
una voce, una nuova passione,
un motivo diverso da te.
Per ora non riesco a scappare,
non riesco a slegarmi da te.
Non è la distanza, non è la tua assenza
e non bastano tutti i perché.
E quindi rimango seduto qui,
davanti all’azzurro del mare
ed aspetto che il sole mi asciughi,
che ti sciolga e da me ti prosciughi;
davanti all’azzurro del mare,
finché non mi possa lasciare
quell’anima ancora presente,
quell’anima che sa di te.
agostino guarino ©