Crollo dal sonno,
dalle fronde di un bosco nero.
Sono qui per te.
Ti cerco e non ti trovo.
Faccio rumore,
peggio di uno stabilimento.
Non ho più ricordi,
me li ha rubati il vento.
Seguo una mano,
che mi trascina malamente.
Sto navigando
già controcorrente.
Forse è qualcuno
o qualcosa di attraente,
ma mi confondo
dai troppi versi della gente.
Intravedo il cielo
fra due pezzi di tenda stesi.
Non arrivo alle stelle
per via dei lampioni accesi.
Intravedo nulla,
ma io so cosa vorrei vedere.
Qualcosa di veritiero,
non questo fondo di bicchiere.
Regalami un’emozione,
magari un finto sì,
che anneghi il verso di quel trombone
che vuole farsi un altro gin.
Portami fuori da dove
si vive sbadatamente,
senza precipitare,
travolti dalla corrente.
Cantami delle tue storie
di qualche tempo fa,
di immagini provocatorie,
poi me ne andrò da qua.
agostino guarino ©