Il mare inquieto
ruggisce ma non graffia;
si stende ma non mangia
i piedi dei gitani
che provano a suonare
tra il vento e il farfugliare
di tuffi ondosi.
Non vedo ali bianche
sfruttare spinte per involuzioni
zigzaganti ed improvvise.
Solitudini
interrotte da presenze sconosciute
che non riescono a frangere
la potenza del cielo
sereno e tuttavia scevro di pace,
dal perdurante ed incessante movimento
di saette nascoste
che scatenano ipotesi
di differente colore.
Pare debba cessare questo rumore,
ma intanto lo sguardo trema.
agostino guarino ©