Mi basta vedere una cima bianca,
mi basta guardare un paese di luci.
Mi basta raccogliere ciliegie,
mi basta rincorrere le voci
con gli occhi felici di un bambino,
felici soltanto in questi momenti
che di continuo mi propino,
fin dalle notti delle mie paure,
fin dalle notti della mia fine.
Mi basta vederti qui davanti,
mi basta capire le tue parole,
tutti i motivi del tuo cuore,
tutte le voglie del tuo sognare.
Mi basta non essere più solo.
Mi basta sorridere alla compagnia.
Mi basta piacerti come tale,
non essere indiscreto come il sole
che entra di sbieco nelle tue vetrine.
Mi basta circolare qui,
dentro le paludi del tuo cuore,
con la speranza o la paura di affondare
sotto le sabbie disperate di te.
Preso di gabbie corazzate di te.
Chiuso da porte blindate.
Così da non sentire parole per me,
da non pensare al piacere,
da non annusare qualsiasi odore,
perché non ho parole per te,
non ho carezze, non ho bisogno.
Non ho nemmeno la forza di te.
Non ho la voglia di darti un segno.
Non ho regali per te,
non ho giornate e neanche sere.
Non ho la notte di luna per te.
Non ho che chiacchiere da versare.
Non ho viaggi da fare insieme.
Non ho momenti per un bicchiere.
Non ho pensieri né stimoli.
Non ho tendenze né deviazioni.
Non so se è la paura di te.
Non so se è la paura di me.
agostino guarino ©