Le api sono già al lavoro
e il sole è appena sbucato.
Le spighe di lavanda si allungano a guardarlo
e dal mio giaciglio rimuovo lentamente
uccelli maldestri che divorano sterpaglie.
La storia dell’invidia è lunga da secoli
e non basta poco tempo per guarire l’universo.
Mi limito a godere il bello dei colori
e del verde che regala la pianura intorno a me.
Le farfalle fanno festa
e le mosche han sempre fretta,
ma il pensiero che si ferma
è la cosa che mi resta.
Respiro qualche attimo residuo d’aria fresca,
prima che l’estate mi riavvolga di sudore
e che quattro manovali disturbino il silenzio
che di solito m’ispira
e ribaltino i profumi di poesia
con discorsi di taverna e sigarette maledette
che inquinano quel poco che è di buono
tra le mie cose dette.
agostino guarino ©