ERO DI SPALLE


Ero di spalle,
e non ti ho visto.
Potevi avvisarmi
dell’imprevisto.
Di tutto quel vuoto
sotto i miei piedi ,
di tutto quel buio
che non avvidi.

Ero di spalle
e tu correvi.
Potevi chiamarmi
o tirarmi i piedi.
Almeno a qualcosa
sarebbe servito.
Un minimo appoggio
l’avrei avvertito,

ma non ti ho sentito,
non ho sentito
né le tue rughe lancinanti
né le tue mani penetranti
né i tuoi silenzi fulminanti.

Io ero già lontano,
ero già disteso al sole,
tra ponteggi di parole,
e interminabili dettagli,
fatti e considerazioni,
sul “com’era e come è dopo”.

Ero di spalle
e questa volta
non mi hai dato
una risposta.
Era inutile voltarsi,
non sapevo di evitarti.
Infondo non ti ho mai cercata
e nemmeno mai pensata.

Ero pronto ad aspettarti,
ma tu non mi hai dato il modo,
un momento per voltarmi,
un biglietto appeso a un chiodo
e alla fine sei passata
da una strada differente
e mi resta ancora il tempo
per sorridere alla gente.


agostino guarino ©