Davanti all’albeggiare della luna
su un qualsiasi mare,
non posso non fermarmi e non guardare
e non ascoltare e non incantare.
Il suono del silenzio del suo chiaro
su acque rallentate…
Non odo che una pace misteriosa,
che animali o altre vite non avverto.
La mia voglia di vivere smaniosa
si appoggia a questo cielo,
a tutte le disseminate stelle
e a tutti questi brividi apparenti.
Davanti all’albeggiare della luna,
mi sento limite ogni volta,
incapace di reagire a questa forza
e inesperto di seguire la mia rotta.
Ma appena giro gli occhi a quella luce
la trovo già più chiara,
più alta, più lontana e clandestina.
Ancora poche ombre alla mattina.
La mia voglia di vivere cammina.
Si appaga a queste cose
e dimentica ignoranza e codardia
e torna a caricarsi d’energia.
Aspetto l’albeggiare della luna
su un qualsiasi mare
e non posso non fermarmi e non pensare
e non provarmi a domandare:
«quale cosa di più bello da provare?»
agostino guarino ©