Passano quintali di giorni
e si bevono litri di notti,
chilometri e chilometri di sogni,
pensieri, immagini,
giostre di filastrocche inutili
che sprigionano ipotesi
o segreti diversi dalla realtà.
Maledizioni, deviazioni,
interpretazioni distorte
di infinito vagare
per le strade empiriche,
per i mari assurdi
dell’inconscio tiranno,
che non molla mai
la mente dell’anima desta,
che non permette riposo
a chi ha gettato l’esca
e attende da sempre un abbocco,
un qualcosa di ambito e di fruttuoso.
Non c’è tempo per il sonno,
eppure il corpo cede
e una pausa gli si deve e gli conviene,
per scongiurare cadute e voli offuscati
nel piccolo e prezioso momento
che risuona di luce tersa o meno,
di aurea finta o verso
che potrebbe essere pieno
di sorpresa o altre vene ancora
da non darsi per disperso.
agostino guarino ©