SOSPETTI


Contatto.
inteso come elettrico.
La stessa segnaletica.

Avevo te,
piccola,
tra le mie braccia
e… un attimo,

una donna, una minaccia,
reagisco alla tua faccia
e domino il tuo vizio,
il tuo dispetto
così che il verbo taccia.

Sospetti
e confutabili progetti,
trascurabili concetti,
parole messe in croce,
analogismi di grammatica
che non ha voce.

Che mi aspetto da un orologio?
da un campanile senza elogio,
anonimato?
nella noia di un prato

attraversato dagli scarichi di veleno,
di un’industria senza freno,
dalle frecce dirigenti,
arancio,

dai parenti che ritornano alla base,
soli, alle loro case,
soddisfatti della gita
fuori porta,
della vita…?

Sospetti
e invidiabili progetti,
troppi inutili colletti,
di un sistema atroce;
analogismi di prammatica
che non ha voce.


agostino guarino ©

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