Quando c’è neve intorno
tutto si rallenta,
tutto si silenzia.
Quali siano i motivi
nessuno si spiega.
Tutto si opaca,
tutto si ovatta,
tutto si tace
e tutto s’ammanta.
Anche il vento smette di spingere,
anche il ladro non può più fingere,
che i suoi passi affiorano
al primo sbaglio di corsia.
Alcune ruote di carro o di motore
provano a smuovere
il taciturno bagliore.
Disturbano,
riprovano,
deragliano,
si assestano,
ma i turbamenti restano
sepolti tra le foglie
e quando appariranno
forse ci sarà chi li raccoglie.
Canti lontani arrivano
alla memoria di qualcuno
che osserva da lontano:
un viandante,
un cane,
un pettirosso
o soltanto un pensiero già rimosso.
Tracce ben chiare
di passati e di futuri
ancora coperti
da manti segreti
dietro vetri non ancora aperti,
dietro a fame e sete,
dietro a sonno ed impazienza,
dietro a questa continenza,
questa infinita pazienza,
questa inconsistenza al tatto,
questa temporanea “disfatta”
mai troppo breve.
Senza colori,
come la neve.
agostino guarino ©