E così…
perdere gli occhi nella notte.
Gelo di dimenticata fantasia,
aspetto qui.
Sento arrivare un altro sole
da simili urla di vento ringhioso
che le ombre spazzano via,
portando un clima più disteso.
Le ultime stelle
asciugano queste poche lacrime di suoni gutturali
che si intravedono dai rami
di poche foglie e poche ali,
a ritrovare gli occhi ancora
di gelsomino e fresco tempo
su un sentiero chiaro d’aurora,
silenzioso ormai di vento.
agostino guarino ©