Sono ancora lontano
dai tuoi odori,
profumi,
umori.
Dagli occhi.
Molto lontano da un bacio.
Ma neanche sfiorarti con le labbra il viso,
neanche le braccia,
i polsi,
i fianchi e tutta intera…
Le tue forme,
che neanch’io ho mai cercato,
fino ad oggi immaginato,
che non ho calcolato,
mi fanno tremare.
Non ho ancora visto con te una luna.
Non ho ancora diviso un vino nuovo.
Non ho ancora capito chi sei davvero,
ma tremo di te
più di un pargolo inverno,
più di una piuma dischiusa al gelo,
più di una carezza che ti vorrei fare,
più della paura dell’innamorare.
agostino guarino ©