Eccesso
di silenzio.
Non escludo di te.
Scomodo
questo tavolo.
Non è fatto per me.
Càpito
a titolo
di una strana passione,
avvolto all’improvviso dalla tua invasione.
Morsico
il pensiero
-non escludo di te-
umido
come l’angolo
più segreto dov’è
docile
ai miei sensi,
ad un soffio lieve,
avvolto all’improvviso da un brivido di neve
e…
e…
Comodo al pensiero
o più scomodo senza di te,
comando questo senso
senza briglia, va da sé;
s’inerpica nel vuoto,
si abbandona su di me
creando un terremoto,
dalla voglia che ho di te,
dall’impulso che riceve,
avvolto all’improvviso da un brivido di neve.
agostino guarino ©
pubblicato nel periodico web Acta Diurna 2009