Non sopporto luci e voci
quando sono troppo forti,
i semafori agli incroci,
gli automezzi coi rimorchi,
I sorrisi troppo assenti
dalle maschere di cera,
l’oro giallo in mezzo ai denti,
chi rimpiazza una bandiera.
Fare file agli sportelli,
I contorni troppo forti,
le patate coi piselli,
i pantaloni toppo corti.
I palazzi troppo alti,
le preghiere i “gloria pacis”,
i palloni sugli spalti,
le bestemmie dette gratis.
Gli spettacoli di massa
e le discriminazioni,
i parcheggi con la tassa,
le continue evoluzioni.
La miseria di chi ostenta,
chi reagisce con freddezza,
una lampadina spenta,
le web cam di sicurezza.
I dialoghi distorti
riportati dai mass-media,
i disagi agli aeroporti,
chi si sbaglia e non rimedia.
I messaggi commerciali
sulle offerte convenienza,
gli allegati nei giornali,
chi non ha troppa pazienza.
L’eccedente precauzione
soprattutto in emergenza,
i gonfiati di pallone
e chi va in escandescenza.
Diventare come gli altri,
sulla scia del game & play,
l’eccessiva dissolvenza
nei mixaggi dei dee-jay.
Non sopporto i tuoi “non fare…”
quando invece poi ti piace,
quell’inutile parlare
quando è meglio se si tace.
Non sopporto non vederti
non conoscere chi sei;
il desiderio di abbracciarti,
per dimenticare lei.
agostino guarino ©