Queste logiche represse,
come nuvole sospese in fila indiana,
si appoggiano ai pendii
di un pomeriggio e mezzo a fine settimana.
Respirano gli uccelli
che zampettano tra i rami,
tra gemme quasi in fiore,
tra i boschi mezzi brulli e poco sole.
Tra i passi fatti d’erba,
avanzano teoremi e margherite e denti di leone
e qualche primula appassita
mi evita le dita,
perché lascio alla natura le sue cose,
come al tempo di decidere una frase,
un’onda libera o un’azione
che sia frutto di un’armonica passione.
agostino guarino ©