Vorrei scrivere di più,
senza voci per la testa
e magari stare fermo
qui davanti alla finestra
a guardare movimenti,
i saluti di paese,
o gerani protestare
tra mutande e cose appese.
Vorrei vivere di più,
andare via da questo posto
già terribile in inverno,
figuriamoci in agosto!
Abbandonare la memoria,
gli antipatici ritagli,
i momenti tutti uguali:
pochi accenti e troppi sbagli.
Ripartire un’altra volta,
un’altra volta sotto il sole,
senza rischio di bruciare
altre speranze, altre parole,
arrivare dove il tempo
non ha capo né più coda,
dove cogliere il momento.
Dove l’anima s’inchioda.
agostino guarino ©