Inciampo qualche volta in una foto,
in un frangente di un passato ormai lontano,
in un momento che oggi non ha più colore,
di una volta, quando ti chiamavo amore
e rivedo le espressioni del tuo viso,
dei tuoi occhi grandi come due fanali,
le tue braccia e quel tuo placido sorriso
che faceva scomparire i temporali.
Mi libero di tutto,
anche dell’ultimo ricordo.
È una cosa che ho voluto
perché cerco l’assoluto
e così, così, così, così, io volo via;
così, così, così, così, io volo via
e non posso più fermarmi
o tollerare esitazioni
perché qui han già preso posto
altri progetti e altre emozioni.
E ora osservo la mia faccia e mi rispecchio
esattamente, come infondo piace a me,
con lo sguardo e le certezze di uno vecchio,
ma con l’anima ed il cuore giovane.
Mi libero di tutto,
anche dell’ultimo ricordo.
È una cosa che ho voluto
perché cerco l’assoluto
e così, così, così, così, io volo via;
così, così, così, così, io volo via
e non posso più fermarmi
sui ricordi e i loro suoni
perché han preso il sopravvento
altri progetti e altre emozioni,
i momenti che cercavo
gli obiettivi che ho di fronte,
io, che vado sempre contro la corrente.
Prima o dopo ti dovevo una canzone,
perché se sono un po’ così lo devo a te,
a quel tempo, quando ti chiamavo amore,
che a cercarlo adesso non so più dov’è.
agostino guarino ©