Nudo,
come la terra spaccata dal sole,
come coltelli sono le mie parole,
come la quiete del mio modo di fare,
come alle soglie di un temporale.
Nudo,
come la notte e questa situazione,
come quei seni sotto il tuo maglione,
come gli aspetti di questa vita,
che se l’aspetti è già finita.
Nudo,
come le mani di un marinaio,
come le corde legate a un saio,
quando la neve ti gela i piedi,
come la sedia se non ti siedi.
Nudo davanti a te
e davanti a quelli come te,
che sanno capire,
che non hanno bisogno di dire.
Come l’autunno al suo sbiadire,
quando un sorriso va a finire.
agostino guarino ©