SCUSA SE SBADIGLIO


La candela si consuma sotto i raggi della luna.
Ruba luce come viene, come il nostro stare insieme.
La tua voce è un po’ alterata e poco adatta alla serata;
è noiosa e non commuove, come quando piove.
Sto qui fermo ad ascoltarti e non saprei darti un appiglio.
Ho i pensieri da altre parti. Chiedo scusa se sbadiglio.

Mi aspettavo questa sera un altro tipo d’atmosfera:
un bicchiere del tuo vino al calore del camino,
ma non sembri dell’umore e intanto passano le ore.
Chissà quando, forse dopo, capiremo a quale scopo.
Sorge un dubbio a questo punto: poche chances! e il nostro idillio
sembra un sogno già defunto e chiedo scusa se sbadiglio.

Io per te dovrei cambiare il mio modo di pensare,
Tagli secca le parole, come un erpice le aiuole.
Come sempre disfi e monti, fai da sola tutti i conti.
Hai pretese senza senso, sei da schiaffi se ci penso.

Provo a mettere su un disco, altrimenti annichilisco
ed accenno un mezzo ballo, per andare a un intervallo,
ma non freni la tua vena. Resto qui e non batto ciglio
a questa insulsa cantilena, intanto, scusa se sbadiglio.

La candela è quasi morta e forse non ti sei accorta
che il tuo amaro digestivo ha avuto effetto negativo
è uno sforzo disumano anche stare sul divano;
la pazienza ha i suoi confini e col tuo fare li rovini.
Sono stanco di ascoltarti. Accantona il tuo puntiglio
adesso, smetti di agitarti. Prova a darmi del tuo meglio.

Avrei voluto accarezzarti prima di questo scompiglio
e baciare le tue labbra luccicanti di vermiglio.
Preferisco salutarti. Il silenzio da consiglio.
Non lo so se potrò amarti, intanto scusa…


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track 10 dell’album “Selvatico” di Agostino Celti (2020)

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