Si vive di emozioni,
una speranza, una ricchezza,
una parola, una bellezza,
una battuta, un ispirazione,
una scrittura, un’elaborazione
di pensieri, di armonia,
di possibilità, di opportunità
o di fantasia.
Si vive di emozioni,
si vive di passione,
si piange per niente,
si muore in un frangente,
si corre e si parcheggia
la mente ed una scheggia
di paura si paventa,
ma subito l’istinto
-che poco si sgomenta-
e il cuore, che comanda,
ci portano all’uscita
di un altro labirinto.
Un angelo assistente
ci augura buon giorno
oppure buona notte
se l’alba non è urgente
e quindi si riaprono spiragli
e ripartono avventure
più ardue, più difficili,
più fitte di paure,
quasi che ogni ricaduta
ci rafforza e un po’ ci aiuta
ci dona nuova luce,
più magica e c’induce
a provare nuove sfide
ancora più difficili,
perché noi, impossibili,
viviamo di emozioni
che non hanno parole,
che non hanno ragioni
se non quelle dell’essere,
di esistere, di dire “Sono Io”,
quello che rispecchia tutto il mondo,
come un dio,
ma senza la corona
o la forza onnipotente.
Soltanto un po’ di musica
che aiuti certa gente
ad esser meno sola,
a spendere un sorriso,
ad ascoltare una parola,
a pensare con la testa,
ad amare veramente
e a non avere freno
sui propri desideri,
quelli che fanno essere vivi
e soprattutto, veri.
Si vive di emozioni,
si vive di speranza;
si vince la paura,
che non è mai abbastanza;
si affronta l’avventura
fin dove va a finire:
in un fosso, in un giaciglio,
in un porto o un arenile.
Ma lei rimane sola
e l’ultima a morire.
agostino guarino ©