Fogli appesi:
siamo in un set.
Tutti sospesi,
attaccati ai burroni dell’avvenire,
con le ombre di sagome
in un agguato di tavole,
che al posto dei bicchieri
apparecchiano pensieri
e vestiti mal disposti
che aspettano tenaci
qualche mano di buon senso
e di sentimenti audaci
che abbia un po’ d’iniziativa
e faccia entrare aria viva
che scomponga tutti i fogli
e li faccia scivolare
ad uno ad uno e li sparpagli
lungo il letto dell’amore,
quello aperto al tuo candore
e alle notti senza sonno
che da qualche tempo ormai,
non so più che cosa sono,
per stanchezza o per l’età
che nemmeno troppo piano,
ruba giorni e novità
all’incidere che abbiamo.
E pertanto: buonanotte
a quest’ombra passeggera
che si muove in una sfera
di momenti repentini
e di sogni mattutini
che in un attimo, da svegli,
non riusciamo a trattenere,
come i sorsi di quel vino
che se messi nel bicchiere
dan vigore allo spuntino
di qualcuno che affamato,
lascia il posto apparecchiato
e si mette sul terrazzo
per rubare un po’ di sole
che regala il primo ottobre,
ben lontano dalla spiaggia
e dai viavai delle persone
che passeggiano leggere
sulle membra addormentate
della mente che si ferma,
prima di ripartorire
ulteriori stupidate.
agostino guarino ©