Dovrei dormire, ma che importa.
Non ho niente a cui pensare,
niente di particolare,
mentre guardo questa porta.
Mi formicola la mano.
Questa almeno è una ragione
per cambiare posizione,
mentre tutto scorre piano.
Non ho alcun orientamento
sull’orario del risveglio,
sul problema di esser serio.
Quasi quasi, son contento!
Non è il tempo che ha importanza.
Non ho orari sotto gli occhi.
Se i miei spazi sono troppi,
posso stare in una stanza.
Non è il tempo che più conta.
Non so ancora quale mese
sta passando a più riprese
o quale giorno è questa volta.
Prendo le mie decisioni
su milioni di argomenti.
Basta essere coerenti,
soffocare le illusioni
e dormire qualche volta
senza dire «fra sei ore
devo alzarmi, devo andare»
e mezza vita è già risolta!
Non è il tempo che ha le ore,
siamo noi che le viviamo.
Così forte, dove andiamo?
Non respira solo il cuore.
Non è il tempo che rimane
lì segnato sulla strada.
Alle gocce di rugiada
sarò ancora sulle scale.
Non è il tempo che ci vuole
per finire un’emozione.
Basta una posizione.
Le cose passano da sole.
agostino guarino ©