DOVE L’OMBRA SI RIPOSA


Dove l’ombra si riposa
ci sono pietre e sassi,
leggeri sospiri,
risacche lontane di parole,
fluttuanti ritorni di motori.

Dove l’ombra si riposa
sale una luna discreta
e cambiano i colori,
si spengono i riflessi
per dare voce ai silenzi,
ai vuoti, ai ricordi, ai respiri.

Respiri pieni,
interrotti ogni tanto da qualche grido infante
incapace però di distrarre la mente dal suo obiettivo.

Come un rumore nel mezzo di un film
che distoglie l’attenzione,
ma la trama ‘calamita’
ti richiama sullo schermo;

come tentare ad un incrocio
d’una strada eterna
scorciatoie spesso inutili, inattive;
lontanissime dalle aspettative.

Anche il cane che è più esperto,
nel suo girovagare,
fa piuttosto avanti e indietro,
in attesa di un altare,
senza mai attraversare
o azzardare un altro viale.

Sento ancora le cicale continuare
sulla loro melodia monotonale,
sulle loro braccia frivole e tenaci,
da additare come esempio
nel persistere un intento
ed esserne seguaci.

Si sciolgono in un vento più sottile
aneliti di passi e qualche noia di cortile
e chetano i pallori della luna
parabole di nubi
che non bagnano una piuma
e spaventano soltanto
quegli inutili pensieri
di profani villeggianti

che non sentono i richiami
di civette o gufi erranti
e l’echeggiare di rimando delle onde
che circondano la notte e le sue ombre.


agostino guarino ©

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