DUBBI


Quattro muri di nebbia
in una musica continua e uguale,
fra tanti castelli di sabbia
un uomo si domanda se è normale.

I dischi girano sugli occhi inerti,
le braccia cercano tra i solchi aperti.

Cento case di luci
fra centinaia di va’ e vieni.
Ragazzini feroci
che invadono le strade come alieni.
Donne che parlano di cose uguali;
treni che corrono senza binari.

Questo mio tempo cosa nasconde?
un fuoco di vento che spegne le onde.
Parlo a qualcun che ha poca fiducia.
Oramai più nessuno si toglie la buccia.

Specchio della mia faccia
che cosa rifletti?
Un uomo e non una minaccia,
coi suoi sani difetti.

Cosa nascondi: il sole o la neve?
Sorgi ed affondi tra dubbi e catene.
Cosa nascondi? che cosa si vede?
Vuoti profondi senza una fede.

Quattro muri di nebbia
in una musica continua e uguale.
Con le parole si cambia
qualche pensiero o un intero ideale.

Le tempie scoppiano,
il freddo è intenso.
Forse è monotono
quello che penso.

Questi mattoni
restano intorno.
Passa carponi
un altro giorno.


agostino guarino ©

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