NOTTE DI TEMPORALE


Notte e temporale che passa sulla testa;
lungo lo scrosciare guarda un po’ dalla finestra:
nero questo cielo della notte, si fa nero
e delle nuvole guerriero insanguinato e anche dispero.

Notte e temporale e come viaggia questo cuore
in questo corpo che riposa male.
Notte e temporale e un po’ d’angoscia che mi assale
e sopra qualche davanzale un fiore
bagnato, sì bagnato;
piegato, sì piegato;
lavato, sì lavato;
sciupato, sì sciupato.

Ora il temporale si allontana leggermente
qualche sasso rotola sui passi di un agente.
Vicoli, di vicoli si muove l’anima,
si dilegua tra i fuscelli prepotente.

Nero nella mente, solo ombre nella mente,
quasi quasi vedo tra le luci spente.
Come un gatto vado avanti, ma non tocco senza guanti
per paura di trovare la corrente.

Amami, amami.
Amami, amami, rallentami la vita un po’.
Amami, amami.
Amami, amami, colorami la vita.

L’orologio batte poche volte da lontano
ma un’ondata di molecole di acqua ho sulla mano.
In un attimo risale ancora un altro temporale,
si attorciglia attorno come una spirale.

La spirale che c’è in te ti difende dal mio seme,
ma il mio seme non è, non è altro che te.
Aggrovigliati di me, forza, appropriati di me.
Prova a muovermi, ripassami, rispostami e richiamami!

Amami, amami.
Amami, amami, rallentami la vita un po’.
Amami, amami.
Amami, amami, rallentami la vita,
fino a che non si fermerà.


agostino guarino ©

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