LUNA


Mi sbuchi fuori all’improvviso,
dietro una curva notte, anomala e serena,
sospesa, un po’ isolata
in un ciuffo di nuvole che ti sfiorano la schiena.

Mi corri in parallelo,
veloce come un treno,
sui tetti bassi di pianura di provincia
che ancora non disturbano
il tuo volo che comincia,

sulle luci rame dei lampioni
che rendono le strade un po’ sfuocate,
sulle tue immagini divine, un po’ inquinate
da sporadiche presenze di battone e ubriaconi.

Mi segui sul sentiero del ritorno
per sparire sul fiorire dei rumori
e sulla troppo forte luce del giorno.

Ero assorto dai pensieri
ed il vederti anche un momento
mi ha fatto ricordare di tutto questo tempo
che ho trascorso ad occhi aperti;

di tutti questi mesi,
così perso a trafficare,
su peculiari incerti…
chissà come li ho spesi,
camminando sui deserti!

Ma tu conosci bene la mia pena
ed anche il mio sorriso
che s’intravede appena, al tuo colore
che mi smuove sempre il cuore.

Ti guardo
e le mie mani vorrebbero toccarti,
ma quando ti raggiungo è troppo tardi
o forse tu non vuoi fidarti.

Chissà che prima o poi,
in un’altra vita,
non riesca ad abbracciarti.


agostino guarino ©

pubblicata sul periodico web Acta Diurna 2009

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