Una donna
dietro la porta,
nodo vecchio di stagione
rosicchiato dal tempo,
che fa scudo ad una luce appesa
a qualche filtro frenato di sole.
La figura, stanca,
si adagia sul letto,
alveo alto e goffo,
che sa di polvere.
Una scomoda smorfia
a coprire il cigolio.
Le calze sfilano docili
dalle mani inconsce,
poi la maglia
e via via tutto il resto,
fino a che tutto
si addormenta.
agostino guarino ©
pubblicata nel periodico web Leggendo scrivendo
pubblicata nel periodico web Acta Diurna 2009