Notte quotidiana
di sedotte sensazioni,
di distanti, irreversibili
e sconosciute destinazioni.
Notte di buriana,
di malora e di rovine,
di parole disturbate
da altre chiacchiere meschine.
Notte genuina,
di tentacoli e mistero,
assetata di silenzio
e di un colore meno nero.
Notte che stanotte
non ho ancora preso sonno,
appoggiato a un libro aperto,
ad una bocca e nulla intorno.
Notte che nasconde
un desiderio sottomesso,
che decide di parlare
senza chiedere il permesso.
Notte un po’ invadente,
il che non è cosa nuova.
Quando prende il sopravvento,
ti sa mettere alla prova.
Notte (quando passi
sarà sempre troppo tardi!),
tra piumini e materassi
non ha mai troppi riguardi.
Notte e qualche nuvola
che si alza da lontano,
si commuove nel vedermi
e si distende sul divano;
si avvicina e dolcemente
mi propone compagnia
e senza avere una risposta
mi oltrepassa e vola via.
Notte di mattina
che sorprende ad occhi aperti,
di sbadigli un po’ appannati
e di miracoli deserti,
tra i pensieri di chi esce
quando fuori è ancora presto
e di colpo si assopisce
col rumore tutto il resto.
Si allontanano in un attimo,
le insidie delicate;
si dissolvono in un pattino,
in un po’ di caffèlatte,
con quel po’ di amaro e dolce
che la vita ci regala.
La speranza, forse atroce
è la conquista che ci appaga.
agostino guarino ©