BANCHINA


Foglie acide e calde
di platani saggi e maestri
cadenzano la stagione.

Acque di lago un po’ verdi
di qualche felce ed erba viva.
Palmipedi messi di bianco
e passeri vivaci
cambiano le onde.

Un sole lontano guarda,
affacciato a qualche nuvola pesante,
il passare del giorno

tra i passi di chi non vede,
tra le voci di chi non cammina,
tra gli occhi di chi non sente,
tra i pensieri di chi si ostina
all’aria fredda di banchina.

Tavole pulite a passerella
cingono cime di attracco.
Barche piccole e mute,
se pure di rimessa,
sfidano un vento infido.

Un pescatore dal molo guarda,
dal buon cappello cadente,
il passare del tempo

tra i passi di chi non vede,
tra le voci di chi non cammina,
tra gli occhi di chi non sente,
tra i pensieri di chi si ostina
all’aria fredda di banchina.


agostino guarino ©

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