UN ALITO DI VENTO


Conto queste ore
come gocce di sudore,
come fanno le cicale
quando luccicano al sole.

Passo qui davanti.
Ad aspettare sono in tanti.
Scendo per le scale
dove l’aria è surreale.

Mastico cemento
sotto i passi di un momento.
Scarto marciapiedi
che subiscono gli assedi
di persone da più mesi,
di linguaggi di paesi
che si aspettano qualcosa
di diverso, di più rosa.

Sono qui che aspetto
un alito di vento.

Batte questo tempo
che mi logora, lo sento.
È da qualche giorno
che non vado e che non torno.

Parlo con me stesso
per cercare qualche accesso
e verifico le frasi,
eventi ed ulteriori casi

e mi aspetto un avvenire
ed una pace all’imbrunire.
Una calma all’orizzonte,
poche rughe sulla fronte.

Sono qui che aspetto
un alito di vento,
un alito di te.

Conto queste ore,
come te.

Conto questi giorni,
come te.

Guardo le espressioni
della gente al suo mutare,
poco dopo l’assunzione
di qualcosa in un locale.

Come tutto cambia
e tutto sa di artificiale,
a partire dalle fredde
voci nell’auricolare.


agostino guarino ©

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