Righe di ferro
a fare barriere al vento.
Ridicole difese,
inconsistenti,
davanti a figure di pini lontani
sporcate di cemento
e luci spente di veicoli pagani.
Terre che non amo,
lasciatemi passare
per arrivare a mondi più lontani,
per arrivare alle sue mani.
Spoglie carnivore
e timorati coppi e bastioni d’eroi…
Nulla vedrò lontano
se non le frasi dette poi:
«Se fossi stato un altro…
Se avessi avuto prima la sua mano…».
Terre che non amo
lasciatemi passare,
apritemi le strade
per arrivare a luoghi più lontani,
per arrivare prima alle sue mani,
alle parole che più amo.
agostino guarino ©