Ti guardo tutti i giorni quando scendi le scale
dal vetro di un motel, come un agente speciale,
poi sbando con la testa se mi passi davanti
e rompo la finestra perché cado in avanti.
M’invento una bugia per invitarti una sera.
Mi guardi e metti via il tuo fare da pantera;
ti siedi sulle scale e ti accarezzi un ginocchio
io fingo d’ignorarti, fino a quando non scoppio
e ti guardo da lontano con la coda dell’occhio
e ti tengo sotto mano con la coda dell’occhio
e ti tengo sotto tiro con la coda dell’occhio.
Sei bella da morire ed io ti penso parecchio,
mi baci di sorpresa qui davanti allo specchio
ti stendi sul divano e ti accarezzi il ginocchio
io ti cerco con la mano strizzandoti un occhio.
e ti guardo da lontano con la coda dell’occhio
e ti tengo sotto mano con la coda dell’occhio
e ti guardo e mi rigiro con la coda dell’occhio
e ti tengo sotto tiro con la coda dell’occhio.
Saltami sui piedi e vieni qua.
Ti prendo sulle spalle bimba mia.
Dammi un po’ la mano e vieni qua.
Non inventare storie come fossi pinocchio,
lo sai che ti controllo con la coda dell’occhio;
ti sto col fiato al collo con la coda dell’occhio.
e ti guardo da lontano con la coda dell’occhio
e ti tengo sotto mano con la coda dell’occhio
e adesso metti via questo tuo scarabocchio
e vieni qui un momento…
e vieni qui un momento che facciamo un pastrocchio.
e ti guardo da lontano con la coda dell’occhio
e ti tengo sotto mano con la coda dell’occhio
e ti guardo e mi rigiro con la coda dell’occhio
e ti tengo sotto tiro con la coda dell’occhio.
agostino guarino ©